Le terme in Trentino sono una presenza più antica di quanto si possa immaginare.

 

Da sempre legate alla dimensione del ritiro, della vacanza e della ricerca di un benessere superiore, in passato sono stati tra i luoghi più frequentarti e apprezzati della regione.

Oggi, dopo un lungo periodo in cui la loro immagine è stata legata per lo più ad una dimensione sanitaria, le terme puntano a rinnovare la propria identità, tornando ad offrire i propri servizi ad un pubblico più ampio.

 

Ne parliamo con Elena Andreolli, Presidente dell’Associazione Terme del Trentino.



Qual è la storia delle terme, qui in Trentino?

Le fonti termali caratterizzano il nostro territorio da secoli, per non dire da sempre.

A Comano, per esempio, durante la riqualificazione della fonte sono emersi dei reperti che ne testimoniano l’esistenza già in epoca romana. Altra documentazione ci racconta invece del periodo medievale e dei secoli successivi.

A Rabbi si conservano addirittura tutte le presenze a partire dai primi dell’800, anni in cui le terme erano uno degli elementi di forte attrazione per la nostra regione.

Ovviamente, al tempo queste si inserivano all’interno di un contesto di lunga permanenza, quando si veniva in montagna per ritrovare un nuovo equilibrio o passare la stagione estiva. Oggi le cose sono un po’ cambiate.

 

Come si è evoluta l’offerta?

Come ho già detto, il termalismo trentino ha origine dalla tradizione romana, e quindi dall’utilizzo di alcune acque particolarmente forti nella loro composizione minerale.

Queste possono essere bevute, inalate attraverso nebulizzazioni, oppure approcciate attraverso immersioni e idromassaggi.

Fino agli anni settanta il termalismo era vissuto soprattutto in funzione della vacanza, quindi durante i lunghi periodi che al tempo ci si concedeva per vivere la montagna, respirare un’aria più salubre e vivere un periodo di benessere generale.

La situazione ha iniziato a cambiare quando, proprio a partire da quegli anni, la riforma sanitaria ha introdotto nei lea anche il servizio termale.

 

 

Questo cosa ha comportato?

Il Sistema Sanitario iniziò a promuovere con forza il servizio termale, tanto che alcune persone potevano accedere a più periodi di cura durante l’arco dell’anno e usufruire persino di un alloggio pagato.

Questo generò un grande afflusso di persone e pian piano portò le terme ad ospedalizzarsi, adeguandosi alle esigenze di un ospite che era sempre meno il turista e sempre di più il paziente.

Stiamo parlando di un cambiamento radicale che coinvolse le terme nel loro complesso, a partire dallo stile di ricevimento riservato al cliente fino all’organizzazione degli spazi e all’aspetto della struttura.

Solo recentemente abbiamo vissuto un’inversione di rotta, iniziato in particolare da alcuni stabilimenti privati, i quali hanno cercato di rispondere a due importanti cambiamenti.

Il primo è legato alle sempre più ridotte economie del Sistema Sanitario Nazionale, il quale non può più permettersi di finanziare il trattamento termale così come faceva negli anni passati.

Il secondo, e forse più importante, è legato invece ad un’evoluzione nelle esigenze e nello stile di vita delle persone, le quali sempre di più si muovo verso un’idea di vacanza vicina ai temi del benessere e della prevenzione.

 

 

L’idea è quindi di abbandonare l’aspetto medicale?

Non esattamente. Alcuni centri termali possono aver scelto un tipo di offerta maggiormente ludico-ricreativa, ma questa non è l’unica strada possibile.

Una nuova proposta potrà maggiormente legarsi al tema del benessere, della salute e della prevenzione. Sempre declinando l’esperienza delle terme nell’ottica della vacanza, ovviamente, ma offrendo una competenza del tutto diversa rispetto al tipo di trattamento proposto.

Si farà quindi tesoro di quanto appreso negli ultimi cinquant’anni dal punto di vista medico e scientifico, rinnovando però la propria offerta in termini di accoglienza e di piacevolezza dell’esperienza.

 

 

Qual era, ad oggi, il grande limite del termalismo curativo?

Le persone hanno sempre meno tempo e la scelta della vacanza è diventata una scelta importante.

Il termalismo curativo da questo punto di vista monopolizza una discreta quantità di giorni, per cui tra dedicarne dieci alle terme oppure concedersi tre week end lunghi in tre differenti destinazioni, le persone oggi sono più propense a preferire la seconda opzione.

Questo è uno dei motivi che ci ha spinto a guardare oltre. C’è però anche un altro trend, più lontano nel tempo, che però ha un peso altrettanto importante. Le persone sono sempre più vicine ai concetti di salute e di natura, i quali si legano poi a quello della prevenzione.

Un campo, questo, dove le terme potranno giocare un’ottima partita.

 

 

Come nasce l’Associazione delle Terme del Trentino?

Gli attuali stabilimenti si sono sviluppati in epoca moderna, mentre l’Associazione Terme del Trentino è nata nel...

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