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Si scrive archeologia, si legge nuova opportunità affinchè l’esperienza culturale diventi uno dei cardini a tutti gli effetti del turismo. Mare e sapere, enogastronomia e ‘pietre’ che raccontano il valore ed esprimono la storia di un territorio, quello del Veneto Orientale. Un patrimonio spesso inesplorato o sottovalutato che invece può essere volano di una nuova stagione economica, capace di coniugare le spiagge di Iesolo e Caorle con i tesori archeologici non solo del litorale ma anche delle aree interne come quelle di Concordia Sagittaria, Portogruaro, Musile di Piave, Quarto d’Altino, Noventa di Piave, Teglio Veneto, Gruaro, San Michele al Tagliamento, Cavallino-Treporti solo per citare alcuni dei siti interessati dal piano di sviluppo e valorizzazione messo a punto da Progetto Turismo, società di consulenza trentina specializzata negli studi strategici dell’ospitalità, per conto degli enti istituzionali del territorio.

 

Il valore dell'esperienza
Se il dialogo tra cultura e turismo ha bisogno di azioni che ne favoriscano lo sviluppo è altrettanto vero che i progetti hanno bisogno di risorse ma soprattutto di unità di intenti che puntino sul valore dell’esperienza offerta agli ospiti. “Il territorio ha a disposizione un enorme patrimonio storico – ha precisato il direttore generale di Progetto Turismo, Matteo Bonazza -. Oggi, per fare sì che il bene culturale possa diventare ‘qualcosa’ di spendibile turisticamente parlando, dobbiamo puntare su informazione, approccio condiviso da parte degli stakeholder e valorizzazione su ciò che il territorio può fare scoprire agli ospiti”. Non solo turisti per così dire generalisti ma anche scuole e operatori del settore cultura, buyer e visionari del turismo dell’esperienza inclusiva.

 

La strategia
Per definire il quadro d’insieme e mettere nero su bianco delle linee strategiche di sviluppo, Progetto Turismo ha effettuato uno studio approfondito confluito in un ‘Masterplan per l'archeologia: strategia e innovazione’. Una sorta di ‘costituzione’ del turismo archeologico per la valorizzazione dei siti del Veneto Orientale che poggia su un pilastro imprescindibile: per guardare al futuro, che è già oggi, serve una strategia integrata e multidimensionale. “I risultati emersi sottolineano la necessità di continuare a investire nei quattro assi strategici già definiti nella prima fase del Masterplan: coordinare, attrarre, innovare e misurare – ha sottolineato Bonazza -. Ciascuno di questi pilastri rappresenta una componente essenziale per strutturare un sistema che sia allo stesso tempo competitivo e rispettoso delle peculiarità territoriali. Il coordinamento risulta essenziale a favorire la collaborazione tra gli attori, la conoscenza reciproca, la definizione di azioni e attività di sistema e l’identificazione di priorità di intervento. Un’azione coordinata si unisce poi a un piano di attrazione mirato a delle buyer personas specifiche: aziende, strutture ricettive e scuole, tutti attori importanti e complessi che vanno attenzionati nell’ottica di aumentare i flussi e di destagionalizzarli. L’innovazione va poi ad inserirsi tanto nelle modalità di fruizione quanto nelle modalità di gestione e programmazione delle azioni di marketing all’interno dell’asse misurare nell’ottica della reale sostenibilità”.

 

Se vuoi scoprire di più su questo progetto, qui ti raccontiamo altri dettagli del progetto!

 

Rassegna stampa online:

Giornale Nord Est

Venezia Today

Medicina24

 

Comunicato stampa a cura di Luca Borghi

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